Ormai è cosa nota che il nostro corpo è composto per la maggior parte di acqua, chi dice 60%, chi il 70% chi l'80%. Forse però non tutti sanno che se consideriamo il corpo umano in termini molecolari, il 99% delle nostre molecole è costituito da acqua.
Partendo da questo concetto è chiaro che l'acqua svolge un ruolo importantissimo per il benessere globale della persona.
Che cosa fa esattamente l'acqua nel nostro corpo?
Innanzitutto è da specificare che quando si parla di acqua si intende "solo" acqua pura, in quanto tutte le altre bevande (bibite analcoliche, succhi, latte, tisane, tè, caffè, frullati, ecc) seguono nel corpo un processo metabolico differente, lo stesso utilizzato per la digestione del cibo. Il Cervello lo "legge" come alimento producendo una risposta biochimica corporea differente.
L'acqua pura è un buon conduttore dei messaggi elettrochimici dei nervi e dei muscoli. Sostiene tutte le funzioni fisiche e fisiologiche, è un veicolo con cui viaggiano ovunque nel corpo le informazioni neurologiche. Compone in gran parte il sangue, i muscoli, le ossa, ecc., è il prodotto finale nel metabolismo di carboidrati, proteine e grassi per la produzione di energia. Insieme ad una buona respirazione e qualità nutrizionale sostiene la vita delle nostre cellule e la loro capacità di scambio nutrienti/prodotti di scarto. L'acqua favorisce l'espulsione delle tossine attraverso il sangue venoso e attraverso il sistema linfatico fuoriuscendo in forma liquida grazie alla filtrazione renale o di vapore attraverso la respirazione e la sudorazione. Contribuisce al mantenimento della temperatura corporea nei corretti parametri, elimina l'eccesso di sodio.
Una buona idratazione favorisce un'ottima gestione dello stress e delle varie manifestazioni ansiogene.
Quanti hanno già sperimentato in una situazione di forte stress / shock l'istinto di fare "pipì" (tentativo del corpo di espellere tutte le tossine emotive prodotte dall'impatto shock) e di essere stati invitati a bere un bicchiere d'acqua per calmare sensazioni come paura, ansia, angoscia, etc....?
Quando il corpo è in carenza d'acqua molte funzioni corporee possono essere meno efficienti ed efficaci, compresa l'attività del cervello e del sistema nervoso.
Alcuni effetti di una semi-disidratazione possono essere i seguenti:
ridotta coordinazione e/o concentrazione, difficoltà di apprendimento, di comprensione e memorizzazione, pensieri confusi e poco chiari, ci si sente fiacchi, stanchezza in tutto il corpo, ridotta reattività muscolare, pigrizia, sovraeccitabilità, rigidità articolare e di movimento etc etc....
Un aspetto, spesso sottovalutato è l'IDRATAZIONE ovvero la capacità del corpo di utilizzare l'acqua ingerita. Infatti, bere tanta acqua non è sinonimo di buona idratazione. È importante verificare quanta acqua viene assorbita dall'intestino tenue a livello delle sue mucose. L'assorbimento è in relazione con la ghiandola tiroidea e alla capacità di adattamento all'ambiente (con quanto stress viviamo determinate situazioni, e da quanto tempo).
Di seguito alcuni segnali di disidratazione:
gonfiore o disagio intestinale dopo aver bevuto, bocca secca, difficoltà a produrre saliva, poca propensione a bere acqua a causa del suo sapore o anche mancanza di volontà di bere acqua, preferenza ad ingerire acqua attraverso caffè, tè, succhi ecc, sete inestinguibile,
bramosia di mangiare dolcetti seguita dall'assunzione di bevande fluide, scarsa elasticità della pelle, rughe, ritenzione idrica, anche l'edema è spesso dovuto a mancanza di acqua.
È utile imparare ad osservare quanta acqua beviamo durante la giornata, in quali momenti e quale tipo di acqua. Imparare, educandoci gradualmente, a bere una corretta quantità di acqua, in base a peso, abitudini e stili di vita.
Testando kinesiologicamente si può individuare la quantità ottimale in base alle singole esigenze.
L'acqua migliore è quella meno dura, con basso/medio residuo, a seconda del colore degli occhi e delle esigenze del momento testando kinesiologicamente.
Grazie al test kinesiologico è anche possibile indagare se e quale organo può essere in uno stato di disidratazione ed individuare la corretta modalità di riequilibrio.
In ultima analisi, ma non ultimo per importanza l'acqua aiuta a ridurre il livello di acidità corporea che si sa essere terreno fertile per l'insorgere e per lo sviluppo di malattie.
Rimane inteso che in situazioni di particolare disagio rispetto all'acqua/disidratazione è consigliabile consultare il proprio medico.
Cari amici, sull'acqua si potrebbero dire ancora tante altre cose, ma spero con questo sunto di avervi aiutati a migliorare la conoscenza e la consapevolezza del Vostro rapporto con l'acqua e con Voi stessi.
Rimango a disposizione per qualsiasi domanda.
Un caro saluto, Rosanna